“Uno shabbat assolutamente straordinario, che resterà nella storia della comunità di Biella, sicuramente, ma anche nella storia dell’ebraismo italiano”. Risponde così Dario Disegni, presidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia, alle parole di rav Elia Richetti che alla fine della cerimonia che ha visto il sefer casher più antico del mondo rientrare nella sua sinagoga aveva commentato “È stato uno shabbat davvero straordinario, mi spiace per chi non c’è stato”.
La commozione è stata davvero tanta, a Biella, a partire dallo scorso venerdì, quando per la prima volta dopo una trentina d’anni la piccola sinagoga di vicolo del Bellone ha visto un minian che raccoglieva oltre alle famiglie di rav Richetti, referente della comunità, di rav Alberto Somekh, il sofer Amedeo Spagnoletto che ha restaurato l’antico sefer, i rappresentanti di quasi tutte le famiglie biellesi, ritrovatesi per l’occasione. L’antica sinagoga, i cui restauri sono stati completati nel 2012, ha visto oggi una grande folla premere alla sua piccola porta, e non ha potuto accogliere tutti quelli che avrebbero voluto condividere con la comunità la grande gioia del ritorno del suo sefer. A portarlo, visibilmente emozionato, è stato il biellese Alberto Calò, giunto appositamente da Israele, nipote di quel Gustavo Calò che è stato l’ultimo rabbino della comunità, ricordato da rav Somekh insieme a rav Weiss Levi, rabbino biellese da poco scomparso.
A stringersi intorno agli ebrei biellesi e a Rossella Bottini Treves – presidente della comunità di Biella e Vercelli senza cui non sarebbero stati possibili né il restauro della sinagoga né il recupero dell’antico sefer – sono accorsi in molti, dai vicepresidenti dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni e Roberto Jarach al consigliere UCEI Claudia De Benedetti, mentre un intero pullman proveniente da Torino ha portato il rabbino capo rav Ariel Di Porto insieme a una numerosa rappresentanza comunitaria. Ospite della comunità anche Maurizio Molinari, direttore de La Stampa, presente insieme alla Rai, a giornali e televisioni locali, ma anche insieme a una troupe della radiotelevisione pubblica tedesca.
Dopo l’emozione dell’Haknasat Sefer Torah la giornata è continuata a Palazzo Gromo Losa, messo a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, che da sempre sostiene la comunità, dove dopo il saluto della presidente Bottini Treves e di Dario Disegni è stata la volta di un altro gesto di grande valore simbolico: il sindaco della città, Marco Cavicchioli, ha infatti consegnato nelle mani del rabbino Richetti un altro doumento di valore eccezionale, un’antica Meghillat Esther ritrovata nella Biblioteca Civica, che torna oggi nelle mani della Comunità. E non è l’unico documento prezioso presente a Biella: la dottoressa Graziana Bolengo, direttrice dell’archivio di Stato di Biella, intervenuta a palazzo Gromo Losa, dopo aver portato il saluto del Ministero dei Beni Culturali ha infatti auspicato l’avvio di un programma di studio e recupero di tutto il materiale conservato in città, che comprende altri documenti di grande importanza. E non è l’unico progetto nato da queste giornate straordinarie: oltre alla volontà della comunità biellese di ritrovarsi presto per un’altra occasione gioiosa il desiderio di organizzare a Biella un convegno dedicato allo studio degli antichi Sifrè Torah è ora nelle mani della presidente della Comunità ebraica vercellese e del presidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici, che si sono impegnati a lavorare in quella direzione. L’interesse dell’argomento è stato illustrato dal sofer Amedeo Spagnoletto che – poco prima della chiusura della giornata (da parte del vicepresidente UCEI Disegni – ha illustrato le problematiche e l’interesse dell’operazione di restauro da poco completata.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(6 marzo 2016)