“L’orribile strage perpetrata al Museo Ebraico di Bruxelles è un atto di eccezionale gravità contro la Comunità ebraica in un momento drammatico in cui l’Europa, chiamata a eleggere i propri rappresentanti nel nuovo Parlamento, assiste a una crescita dei movimenti xenofobi, razzisti e antisemiti quale mai si era verificata dalla fine della seconda Guerra Mondiale”, così il presidente della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia all’indomani del terribile attentato di Bruxelles dello scorso 24 maggio. “Dopo Sinagoghe, sedi comunitarie e scuole, l’attacco criminale si rivolge oggi contro un Museo ebraico – afferma il presidente – luogo della conservazione della memoria, della cultura e dell’identità del popolo ebraico, che si vorrebbe additare nuovamente a capro espiatorio della grave crisi economica e sociale che investe il Vecchio Continente e il mondo intero”. “La società civile del nostro Paese non può restare indifferente a tale attacco alla democrazia e alla pacifica convivenza delle diverse componenti etniche, religiose e culturali, che rappresentano la vera ricchezza dell’Europa”, il monito di Disegni che ha poi lanciato un invito a tutte le realtà ebraiche italiane. “La Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, impegnata nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio ebraico, rivolge perciò un pressante appello ai Musei ebraici italiani affinché, in un giorno di questa settimana (che prelude alla celebrazione della festa della Repubblica nata dalla Resistenza al nazifascismo e alla solennità di Shavuoth, che ricorda la concessione della Torah al popolo ebraico), essi aprano le loro porte, accogliendo gratuitamente tutta la cittadinanza”. “Siamo certi – conclude il presidente – che la società civile del nostro Paese vorrà sentire l’imperativo morale di testimoniare, con la solidarietà alle vittime del crimine perpetrato, il fermo impegno alla salvaguardia della democrazia offesa e alla costruzione di un futuro di pace, giustizia e libertà”. La risposta all’appello della FBCEI è giunta immediata da tutta Italia. I primi ad aprire le proprie porte sono stati Museo ebraico di Roma e il Memoriale della Shoah di Milano. Il 29 maggio, i Musei di Bologna, Firenze, Livorno, Siena, Venezia e il Museo nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara sono rimasti aperti al pubblico, mentre Casale Monferrato ha aperto domenica 1 giugno.
(nell’immagine la cerimonia di solidarietà davanti al Museo Ebraico )