Presentato nelle scorse ore a Parma il progetto di digitalizzazione integrale dei manoscritti ebraici della Biblioteca Palatina, curata dalla National Library of Israel in collaborazione con l’Associazione Italiana Amici dell’Università di Gerusalemme e con il sostegno della Friedberg Jewish Manuscript Society. Sono stati 1.600 i manoscritti digitalizzati nel corso del progetto, preziosi volumi di una raccolta, quella della Palatina, tra le più importanti al mondo. Un lavoro frutto di un’importante collaborazione tra Italia e Israele, presentato da Aviad Stollman, responsabile delle collezioni della Biblioteca nazionale d’Israele, e Sabina Magrini, segretario regionale del MiBact per l’Emilia Romagna e già direttrice della Palatina. Nel corso dell’incontro – organizzato in collaborazione con la Fondazione per i beni culturali ebraici in Italia rappresentata dal presidente Dario Disegni – Malachi Beit Ariè, docente dell’Università Ebraica di Gerusalemme ha svolto un workshop legato all’iniziativa, con l’esposizione di alcuni dei preziosi codici parte della raccolta della Palatina.
Il lavoro di digitalizzazione avviato a Parma fa parte del progetto israeliano Ktiv, di cui la Palatina è stata tra i primi partner: si tratta di una articolata operazione di raccolta su base internazionale di manoscritti ebraici digitalizzati, ed è frutto di una joint venture fra Albert D. e Nancy Friedberg (attraverso la Friedberg Jewish Manuscript Society) e la Biblioteca nazionale d’Israele, in collaborazione con l’Heritage Landmarks Program del Ministero israeliano per Gerusalemme e il suo patrimonio.
L’idea di Ktiv, è nata in seguito alla decisione della Biblioteca nazionale di Israele di avviare un rinnovamento tecnologico volto a rendere accessibile on line il proprio patrimonio e far sì che sia a disposizione di un pubblico il più ampio ed eterogeneo possibile, sia in Israele che nel mondo intero. In questo contesto, grazie al progresso tecnologico che ha aperto nuovi orizzonti alla conservazione e alla presentazione di contenuti digitali, la Biblioteca e la Freidberg Jewish Manuscript Society hanno lanciato il progetto Ktiv che mira a digitalizzare tutti i manoscritti ebraici: un corpus mondiale che conta, a livello globale, più di 75.000 manoscritti disseminati in più di mille raccolte.
(26 maggio 2016)