Forte rilancio delle attività e ampliata visibilità del suo ruolo istituzionale. Queste le sfide affrontate dalla Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia Onlus per l’anno passato e rinnovate per il prossimo anno durante la riunione di Consiglio che ha tra le altre cose approvato il bilancio preventivo del 2015, tenutasi mercoledì e giovedì a Venezia. Ha partecipato per la prima volta alla riunione di Consiglio della Fondazione Luca Zevi, consigliere dell’Unione delle Comuntà Ebraiche Italiane, designato come delegato del presidente Renzo Gattegna. “Lo svolgimento delle riunioni in diverse città, piuttosto che sempre a Roma come di consueto, è una scelta dell’attuale Consiglio volta a coinvolgere le Comunità e conoscere il loro patrimonio più da vicino, e ad avviare una collaborazione più stretta tra le istituzioni culturali e la Fondazione per progetti in corso e futuri”, ha sottolineato il presidente Dario Disegni in apertura dei lavori. La Fondazione, ha continuato Disegni, si propone come promotore di sinergie tra i musei, gli archivi, le biblioteche e le altre istituzioni culturali dell’ebraismo italiano, finora prive di reti di cooperazione a livello nazionale, per valorizzarne a amplificarne il lavoro svolto. Positiva la risposta del presidente della Comunità ebraica di Venezia Paolo Gnignati, nel suo saluto portato a una cena con i membri del Consiglio della Fondazione: “Una collaborazione con la Fondazione sarà importante per il Museo ebraico di Venezia, che con le sue sinagoghe e la sua collezione rappresenta una grande risorsa e un biglietto da visita importante per la continuità della Comunità”. I Consiglieri della Fondazione hanno avuto la possibilità di visitare il Museo e constatarne il valore ma anche i problemi da affrontare, guidati da Michela Zanon, responsabile della gestione dei servizi al pubblico, la conservatrice Marcella Ansaldi, e Gaia Ravà, la referente all’interno del Consiglio della Comunità. In particolare, è stato esposto il progetto di ristrutturazione del Museo e delle sinagoghe per cui il Venetian Heritage Council sta attualmente raccogliendo fondi. L’organizzazione, con sedi a New York e a Venezia e parte del programma Unesco- Comitati Privati per la Salvaguardia di Venezia, è stata creata quest’anno al fine di trovare i finanziamenti necessari e i lavori dovrebbero concludersi entro il 2016 in corrispondenza delle celebrazioni dei cinquecento anni del Ghetto di Venezia. In proposito, giovedì il Consiglio ha incontrato Shaul Bassi, membro del Comitato Promotore delle celebrazioni dei cinquecento anni dall’istituzione del Ghetto. “Tra le varie iniziative in programma, l’ambiziosa ristrutturazione del Museo e delle sinagoghe e una grande mostra a Palazzo Ducale in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia”, ha raccontato Bassi. “Il nostro scopo – ha continuato – è quello promuovere e coordinare tutte le iniziative per ottenere un programma organico e coerente”. La Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia ha così posto le basi di una collaborazione con il Comitato per la realizzazione di queste iniziative. Nello stesso spirito l’incontro con Riccardo Calimani, presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, i cui lavori di costruzione sono in corso. “Il Meis si propone non come semplice contenitore di esposizioni ma come centro di riferimento per le istituzioni culturali ebraiche e come laboratorio di idee, al quale è necessario che tutte le diverse realtà dell’ebraismo italiano partecipino”, ha sottolineato Calimani. A questo scopo, la proposta della Fondazione di scegliere il Meis per la collocazione del Centro del catalogo del patrimonio ebraico italiano, la cui redazione è in corso, accolta favorevolmente da Calimani. Tra le altre linee programmatiche della Fondazione, la mostra Judaica Pedemontana, che inaugurerà a Torino il 12 Febbraio ed esporrà per la prima volta lo straordinario fondo di volumi ebraici della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, ospitando anche nel corso del periodo di apertura un Colloquio internazionale di Direttori di grandi Biblioteche pubbliche europee che conservano fondi ebraici antichi. E poi il restauro dei volumi ebraici danneggiati nell’alluvione di Firenze del 1966 che saranno esposti in una mostra nel cinquantesimo anniversario dal tragico evento, l’implementazione del sito internet che funga da portale dei beni culturali ebraici in Italia, e vari finanziamenti per studi, ricerche, pubblicazioni e restauri. Il bilancio preventivo per il 2015 è stato approvato all’unanimità, così come la selezione di Napoli come sede della prossima riunione di Consiglio.
(nell’immagine da sinistra, Roberto Steinhaus, presidente del collegio dei revisori dei conti,il consigliere Alberto Boralevi , Andreina Draghi, consigliere, Roberto Cerniani, consigliere, Annie Sacerdoti, vicepresidente, Dario Disegni, presidente, il consigliere Andrea Morpurgo e i consiglier Luca Zevi, Gadi luzzatto Voghera, Micaela Procaccia).
Francesca Matalon
(28 novembre 2014)