“Scusi, sa dirci dov’è il giardino dei Finzi-Contini?”. È forse questa la domanda che più frequentemente un ferrarese si sente fare dai turisti a zonzo per la città. E dispiace sempre un po’ dover rispondere che quel luogo così affascinante ed enigmatico, che il romanzo di Giorgio Bassani, prima, e il film premio Oscar di Vittorio De Sica, poi, hanno fatto pulsare di voci, partite di tennis, passeggiate in bicicletta, alberi e fiori rari, amori impossibili e vite cui le leggi razziali avevano imposto una data di scadenza, in realtà non esiste.
E proprio da un incontro casuale con una comitiva di turisti è nata l’ispirazione dell’artista di fama mondiale Dani Karavan, che al giardino della finzione letteraria e cinematografica ha deciso di dare la consistenza di un’opera. Il suo progetto è al centro della mostra Il Giardino che non c’è, che il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS ha inaugurato in Via Piangipane 81, a Ferrara, lo scorso 31 ottobre.
La mostra può essere visitata fino al 10 febbraio 2019, dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 18.00.
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