Dopo mezzo secolo, un grande ritorno si avvicina. I libri ebraici danneggiati dall’Arno durante l’alluvione del 1966, custoditi in parte negli archivi del Centro Bibliografico UCEI, catalizzeranno infatti l’attenzione dei visitatori della grande mostra che la Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia organizzerà per il cinquantesimo anniversario dall’esondazione nei locali della Biblioteca Nazionale Centrale. Anniversario verso cui fervono i preparativi di tutta la città con un significativo coinvolgimento della sua Comunità ebraica, al centro di molte iniziative promosse da Fondazione e Opera del Tempio.
La mostra alla Biblioteca Nazionale Centrale, fiore all’occhiello del programma, ma non solo. In agenda anche diversi incontri e convegni, che cercheranno di attualizzare il senso di quella tragedia e l’importanza di un rapporto consapevole con l’ambiente di riferimento. Tema quanto mai attuale alla luce dei recenti avvenimenti sismici nel Centro Italia. Quindicimila i volumi della Comunità ebraica colpiti dall’alluvione, tra cui 200 manoscritti e 92 Sefer Torah.
Testimonianze preziose che, sottolinea il presidente dell’Opera del Tempio Renzo Funaro, “aprono un vero e proprio squarcio sulla storia di questa comunità, restituendoci una visione di insieme attraverso i secoli”. E grazie a cui, osserva ancora, è stato possibile attivare una serie di relazioni a tutti i livelli. Con le istituzioni di Firenze, in prima istanza. Ma anche con realtà meno scontate, come quella costituita dalle Monache Benedettine di Rosano, nel comune di Rignano sull’Arno. Convento noto, oltre che per le diverse vocazioni religiose delle sue sorelle, per essere stato per molti anni residenza privilegiata dell’allora cardinale (e futuro papa) Ratzinger.
“Quello che non molti sanno è che, all’interno di questo convento, esiste un laboratorio di restauro di libri antichi e di pergamene che costituisce un’eccellenza del territorio toscano. Sono state così le sorelle ad occuparsi in prima persona di una parte del ripristino di queste testimonianze. Un lavoro svolto con grande professionalità. E un prezioso contributo al dialogo interreligioso, sempre così vivo in questa città” racconta Funaro. Curiosamente, il primo lotto di libri restaurati è stato consegnato in sinagoga (foto in alto a sinistra) proprio dalle benedettine di Rosano, che ne hanno affidato la cura a Gabriella Todros della Soprintendenza Archivistica e Bibliotecaria Toscana e ad Alessandro Sidoti del Laboratorio di restauro del Libro della Biblioteca Nazionale Centrale. “L’attesa per gli appuntamenti di questo autunno è molto forte, anche perché sarà segnato dalla condivisione di alcuni documenti davvero unici. Penso ai testi settecenteschi redatti dalle confraternite ebraiche o ancora agli elenchi dei custodi del Tempio risalenti ancora all’epoca risorgimentale. Antiche suggestioni e messaggi profondi: una sfida – afferma Funaro – che non ci troverà impreparati”.
Adam Smulevich, Pagine Ebraiche settembre 2016