The competition for the proclamation fot the Holocaust Memorial in Bologna is closed and it is published the press release and the download of the documents.
Memoriale della Shoah di Bologna
CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PROCEDURA APERTA IN DUE fasi
Giorno della Memoria | un memoriale per non dimenticare
In occasione del “Giorno della Memoria” (istituito in Italia con Legge 20 luglio 2000 n. 211) nell’anno 2015, settantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, la Comunità Ebraica di Bologna e l’Unione delle Comunità Ebraiche in Italia, promuovono la realizzazione di un “Memoriale della Shoah” da ubicarsi in un luogo rilevante della città, invitando, con il presente bando di concorso, artisti e progettisti di tutto il mondo a confrontarsi sul tema. L’obiettivo che si intende perseguire è quello di costruire un luogo che possa mantenere viva la memoria della Shoah. Lo storico Yosef Hayim Yerushalmi sottolinea come gli ebrei siano stati i primi a dare un senso alla storia per il loro proposito di “riconoscerla”; fare vivere la memoria, quindi, componente essenziale del concetto ebraico della vita, significa non perdere la propria identità. Nel progetto del Memoriale questo principio si riferirà alla più ampia identità della condizione umana. Nei campi infatti trovarono la morte oltre 6 milioni di ebrei, 3.300.000 prigionieri di guerra sovietici (anche sugli slavi piombò la politica di annientamento), 1 milione di oppositori politici, 500.000 zingari Rom (Porajamos = distruzione nel linguaggio Romanès), circa 9.000 omosessuali, 2.250 testimoni di Geova oltre a 270.000 morti tra disabili fisci e psichici. Questa triste pagina della storia europea e mondiale deve aiutarci a costruire per i nostri figli un futuro che sappia ricollegarsi al passato e al presente, in cui sia valorizzata la diversità. Se vogliamo combattere il razzismo, dobbiamo imparare a metterci nei panni dell’altro, pensare che ciò che capita al nostro vicino potrebbe succedere anche a noi. Con questi presupposti siamo chiamati a costruire nuove politiche culturali, in Italia e in Europa. Il Memoriale interpreterà questo obiettivo, traducendolo in una struttura spaziale in grado di coinvolgere la cittadinanza, invitandola ad entrare in una diversa dimensione, in un percorso che vada dal dramma storico dello sterminio alla contemplazione della bellezza nel paesaggio urbano: dalla violenza e dalla morte alla vita. Chi attraverserà questo spazio proverà una personale ed intima esperienza, che, collegata al concetto di memoria, procurerà domande, senza che il luogo offra risposte predeterminate. Il Memoriale quindi non ha l’obiettivo di informare il visitatore sui fatti storici cui si riferisce, néquello di raccontare o narrare la storia della Shoah o quello che allora accadde a Bologna. Archivi, biblioteche, centri di studio e documentazione operano in questo senso, in città e in rete. L’idea condivisa dai promotori del concorso con il Comune di Bologna è quella di ospitare il memoriale nella nuova piazza realizzata nel crocevia tra via Carracci ed il ponte di via Matteotti. Una piazza nata da un “accidente” (frammento di una incompiuta stazione ferroviaria), ma localizzata in posizione di grande transito, nella connessione tra il centro antico di Bologna e la espansione urbana di inizio ‘900, piazza che sarà frequentata da una vasta e molteplice cittadinanza e la cui connotazione primaria sarà proprio quella della Memoria. Proprio in virtù della natura di luogo di transito e di relazione della piazza, il progetto dovrà affrontare il tema della utilizzazione e della durata del Memoriale, le questioni legate alla sua protezione e manutenibilità nel tempo. Il Memoriale della Shoah di Bologna dovrà riuscire a “fermare il passante” in uno spazio che dobbiamo immaginare monumentale in tutta la sua ampiezza ed estensione. Un luogo suggestivo, in cui la Storia, richiamata alla Memoria, diventi un messaggio rivolto a tutta l’Umanità. Nel tempo in cui i testimoni diretti del tempo scompaiono è compito della società custodire la memoria: la vita continua e i nostri figli saranno la garanzia del ricordo.