Da Moked
Molti fronti aperti per la Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, il cui Consiglio si è riunito a Roma approvando all’unanimità la relazione sull’attività dell’anno appena concluso e l’approvazione del bilancio consuntivo del 2015. Ad aprire i lavori, l’annuncio dell’esito di un’analisi scientifica a cura dell’Università dell’Illinois effettuata su un Sefer Torah di grafia ashkenazita proveniente dalla sinagoga di Biella del quale il sofer Amedeo Spagnoletto ha curato il restauro per conto della Fondazione. È stato infatti accertato attraverso un esame al Carbonio 14 che il rotolo può essere datato al 1250, classificandolo così come il più antico al mondo proveniente dall’Europa in possesso di una Comunità ebraica e ancora adatto alla lettura. Una notizia definita dal presidente Fbcei Dario Disegni “emozionante e di straordinaria importanza per l’ebraismo italiano”. Il sefer tornerà a Biella questo fine settimana e sarà protagonista di una solenne cerimonia in sinagoga.
Oltre al restauro dell’antico manoscritto, sono state molte le iniziative condotte dalla Fondazione per promuovere il recupero, la conservazione, il restauro e la valorizzazione del patrimonio storico artistico ebraico italiano, e il presidente Disegni ha osservato come il 2015 abbia “segnato un’ulteriore tappa nel percorso di consolidamento dell’attività della Fondazione, con la realizzazione di alcuni significativi obiettivi che il Consiglio insediatosi nel 2013 aveva posto alla base della programmazione triennale del lavoro dell’ente”. Uno dei progetti che maggiormente lo ha impegnato è stato quello della catalogazione del patrimonio ebraico in Italia, per cui grande rilievo ha avuto la firma di un accordo con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione che, grazie all’apposito software che la Fondazione ha deliberato di acquisire da una società specializzata nel campo dell’informatica applicata ai beni culturali, consentirà di mettere a disposizione degli studiosi e di tutti gli interessati sul proprio portale le schede relative a tutti i beni censiti. E sempre lavorando dietro le quinte, un ulteriore forte impegno è stato dedicato al completo rinnovamento del sito web e all’inserimento di una sezione dedicata ai “luoghi imperdibili”, primo tassello per la promozione di un turismo culturale che si sta sviluppando a ritmi crescenti.
E all’ambito del turismo ebraico si lega anche la collaborazione della Fondazione alle iniziative per il Cinquecentenario del Ghetto di Venezia, relativa alla definizione di itinerari tematici nella Venezia ebraica e all’organizzazione dell’importante mostra che si terrà a Palazzo Ducale.
Parlando di anniversari, nel 2016 ricorrono anche i cinquant’anni dall’alluvione dell’Arno a Firenze, in occasione del quale la Fbcei ha avviato una campagna di restauro di alcuni libri ebraici danneggiati in vista di una grande mostra che si svolgerà nelle sale della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze nel novembre 2016. Un’iniziativa che segue il successo nel 2015 della mostra Judaica Pedemontana, “l’evento di maggiore visibilità della Fondazione dello scorso anno – come ha sottolineato Disegni – grazie all’affluenza di un buon numero di visitatori, anche attraverso diverse visite guidate, ai commenti positivi ricevuti e al rilievo ottenuto sui mezzi di informazione”. In mostra, per la prima volta non solo destinato a una ristretta cerchia di studiosi ma a un vasto pubblico, lo straordinario fondo ebraico antico conservato presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, costituito da preziosi manoscritti e libri a stampa, alcuni dei quali sono stati restaurati per l’occasione. La mostra è stata lo spunto per organizzare un momento di confronto tra studiosi sul tema del collezionismo di libri ebraici in Europa tra XVI e XIX secolo, concretizzatasi in un convegno internazionale a cui hanno partecipato i direttori di importanti Biblioteche pubbliche europee.
Tra le altre iniziative di cui il Consiglio ha fatto il punto – concessioni patrocini, partecipazioni a convegni e relazioni con altri enti culturali ebraici europei – il presidente Disegni ha ricordato l’incontro organizzato dalla redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane all’antico cimitero ebraico di Gorizia, insieme ai sindaci di Nova Gorica e Gorizia Matej Arcon e Ettore Romoli, al consigliere Fbcei Andrea Morpurgo e al delegato del Consiglio della Comunità ebraica di Trieste Livio Vasieri. Un primo momento di confronto su un progetto transfrontaliero di ripristino e di valorizzazione dei luoghi, che potrebbe muovere l’impegno delle amministrazioni locali, degli enti per la cooperazione economica, culturale e turistica per promuovere il rinnovamento del cimitero dove si conserva il ricordo di alcuni dei grandi nomi che hanno segnato la cultura europea degli ultimi cento anni, a cominciare dal filosofo Carlo Michelstaedter, dal glottologo Graziadio Isaia Ascoli, dalla giornalista Carolina Luzzatto Coen.
f.m. twitter @fmatalonmoked
(3 marzo 2016)